Friday, December 10, 2010

Perry The Platypus With A Pipe

Know that ...


Te months have passed since I closed the door behind me that looked out upon the world, since I darkened my windows black velvet drapes to oblivion in sleep.
In the room of my retirement even the most magnificent rainbow could filter its vibrant light and its colors lay on my soft belly button.
Three months of absence, three months of silence. The Deer Lost Eden is folded into itself. In his withdrawal was perhaps a wounded heart.
This morning I woke up. A voice whispered in my ear: Awake, little one. I did not understand the reason. My slumber was to last fin'oltre flowering of poppies.
By opening his eyes, instinctively, I brought my hand around his neck. Nell'accarezzarmi I touched the graceful freedom that I had been refunded, and my first thought hath been addressed to you Ross.
Che avrà fatto in questi mesi? Mi chiedevo. Sarà stata felice, come sempre, nell'avvolgere i sentimenti di donne che si sono affidate alle sue dolci premure? Avrà pensato a me?
Non ho tuttavia provato rimpianti, né nostalgie. Forse un velo di rimorso. Risuona ancora nel mio ricordo il morbido scatto delle serrature da cui affrancava il mio corpo di Cerva. Me ne fuggii allora lesta verso il bosco. Prima di scomparirvi volsi quel giorno l'ultimo sguardo alla sua figura. V'erano forse lacrime di dispiacere.
Destati piccina, continua a sussurrarmi nell'orecchio quella voce. Oggi è il tuo compleanno. Goditi con gioia questa giornata.
Il mio pensiero è ancora rivolto a lei, Rossella. Ma che dirle se oggi la rincontro? Che dirle del futuro che non ha domani? Che dirle del passato che Lei già conosce?
Le dirò allora del presente. Di un presente durato tre mesi. Del mio sogno durato dal giorno di quell'addio.
In tre mesi, Rossella, la luce che brillava nei tuoi occhi è corsa nello spazio per oltre 2.365 miliardi di chilometri. Dovrà ancora farne molto più del doppio per raggiungere Proxima Centauro, la stella più vicina a noi.
Sessantasei volte il dolce suono del tuo ultimo saluto è corso tutt'intorno alla superficie della terra. Lo avverto ancora oggi, pulito e fresco come il canto dell'allodola.
Inonderò oggi questa stanza di luce, per ritrovare bellezza nel riflesso d'uno specchio. Spalancherò la porta al mondo che non mi aspetta. E verrò.
Altri amanti vorranno accarezzarmi. Ad altri amanti sorriderò.
Se con te tacerò, Signora del Tempo che fù, sappi che non ti ignoro per ingratitudine. Perché prima che sorga l'alba, io mi riaddormenterò.
Se vedrai in cielo il più grandioso degli arcobaleni, sappi che dal mio profumato ombelico t'è stato inviato, sincero, l'ultimo mio bacio. Perché prima che sorga l'alba, io mi riaddormenterò.